Ultimamente mi sono trovato nella situazione di essere a contatto diretto e prolungato con dei miei coetanei, insomma con i miei compagni di classe. Qualche volta mi capitava di non riuscire a essere quello che loro probabilmente si aspettavano, forse perchè ero un po' sulle mie per altri motivi che non centravano niente, o forse perchè un po' stanco dal periodo trascorso. Passato un po' di tempo, ho ripensato a quei momenti, a mente fredda, quasi come quando guardi un film e blocchi il fotogramma per analizzare i dettagli di quell'immagine che prima ti era sfuggita. Mi rendo conto che, anche se non è facile da spiegare, in quei momenti il mio estraniamento lo posso spiegare solo con un senso di non appartenenza o di non partecipazione a ciò che veniva detto o fatto.
Mi spiego meglio, nella maggior parte delle situazioni, della vita di tutti i giorni, bisogna compiere delle scelte le quali hanno conseguenze su tutte le scelte future (ma lasciamo perdere le ripercussioni che altrimenti si incasina ancora di più la faccenda), tornando alle scelte, a me è capitato di scegliere in certe situazioni se accettare il pensiero, l'azione, o semplicemente la battuta della maggioranza o se discostarmi da questa (non mi riferisco alle stupidate che ci diciamo per offenderci quando scherziamo). Queste due opzioni ovviamente essendo opposte hanno per forza conseguenze diverse, la prima ha conseguenze che riguardano solo la tua coscienza o la tua dignità poichè il gruppo è dalla tua stessa parte. La seconda invece ha ripercussioni principalmente basate sui rapporti che hai con il gruppo, ma salvaguarda la tua dignità e la tua coscienza.
Diciamo che ti trovi come ad un bivio, in cui tutte e due le strade portano alla stessa destinazione, ma in ogni strada trovi degli ostacoli che nell'altra non avresti trovato.
Diciamo che ti trovi come ad un bivio, in cui tutte e due le strade portano alla stessa destinazione, ma in ogni strada trovi degli ostacoli che nell'altra non avresti trovato.
A quel punto cosa scegli? Ecco che entra in gioco la parte più complicata della faccenda, ci sono molti comportamenti che puoi assumere: quello da conformista o pecorone e seguire il gruppo cecamente, da razionale e pensare a quello che fai, da stratega aprofittando dei tuoi punti di forza e delle debolezze degli altri, da menefreghista e fare ciò che capita, da idiota e fare la scelta sbagliata...(cavolo l'idiota è la cosa che uno farà sempre indistintamente dalla sua scelta, alla fine dipende dai punti di vista, ma ci sarà sempre qualcuno che ti vedrà come un imbecille!).
Faccio fatica a pensare a quanto possa essere difficile scegliere tra tutte questi comportamenti, io ho le idee chiare su quello che ho scelto in passato e su quello che continuerò ad utilizzare, penso che anche chi mi conosce bene sa quello che preferisco (ah ah ah sicuramente molti penseranno l'idiota! Grazie per la fiducia!!).
In ogni caso tutto questo discorso non è per criticare le scelte di nessuno o per dire che mi sento superiore agli altri o che non riesco ad andare d'accordo con il gruppo, la mia è una semplice analisi che spero ognuno di voi faccia prima di seguire il resto, la massa. Lo so che a volte è molto più semplice nascondersi dietro il volto del gruppo, che non è mai ben definito, e spesso irriconoscibile, e permette per questo di fare cose che da soli non faremmo mai, ma bisogna essere forti e riuscire a fermarsi, dire stop! devo pensare un'attimo con la mia testa.
Ancora una volta, queste mi righe sono solo una semplice analisi che mi è venuta spontanea osservando e osservandomi, lo scopo non è assolutamente di creare casini, spero solo che le leggiate e riflettiate, e se per caso vi capita di collegare ciò che ho detto con fatti successi, non pensateci troppo, potrebbero essere solo stronzate che non centrano niente con quel determinato momento.
In ogni caso rifletteteci due secondi, ciao a tutti Nello... ci vediamo tra una settimana...
P.S.: commentate, mi farebbe piacere sapere come la pensate, qualsiasi cosa (pertinente... dai fate uno sforzo almeno un po' pertinente).